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#IOHOCAPITO Gli uffici rimangono chiusi ma il lavoro continua


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#IOHOCAPITO #COVID-19

Oggi abbiamo deciso di chiudere gli uffici per aprirci allo smart working. Vorremmo condividere con voi il nostro agire, frutto della presa in carico della nostra parte di responsabilità di fronte a questa emergenza. 

Desideriamo, come voi, attenerci alle regole per evitare il diffondersi del contagio. 

Uffici vuoti ma locali aperti; uomini d’affari in quarantena ma piste da sci prese d’assalto; #iononmifermo ma anche #iorestoacasa…” siamo destinatari tutti i giorni di tante, e contrastanti, sollecitazioni. 

Noi vogliamo condividere con voi la scelta di proseguire il nostro lavoro da casa per rispettare le direttive che ci sono giunte negli ultimi giorni perché abbiamo capito che  oggi più che mai – è il tempo dell’ascolto.

Il sentimento comune che aleggia (in chi ne ha preso davvero coscienza dell’emergenza) è più quello di angoscia che paura, come ha ben illustrato in questi giorni il filosofo e sociologo Umberto Galimberti descrivendo la situazione. La paura attiene per sua natura ad un pericolo determinato e riconoscibile e quindi più facilmente contrastabile, mentre del COVID-19 e dei suoi effetti si sa ancora troppo poco. Le frammentate comunicazioni che da più fonti, anche non autorevoli, ci giungono in questi giorni lasciano – a nostro avviso – ancora troppo spazio a pericolose auto-interpretazioni.

#iohocapito significa che abbiamo ascoltato quanto ci è stato detto 

#iohocapito significa che per prenderci cura di voi, dobbiamo prima prenderci cura di noi 

#iohocapito significa che non è questo il tempo dei supereroi, e poiché siamo donne ed anche mamme multitasking non abbiamo paura dei sacrifici ma non dobbiamo approfittare di questo dono

#iohocapito significa che continuiamo con serenità il nostro lavoro, condividendo con voi il fatto che la tecnologia,  mai come ora, ci è di grande aiuto 

#iohocapito significa che abbiamo deciso di cambiare momentaneamente solo la nostra sede di lavoro ma non le nostre priorità, non i nostri doveri 

Non è “l’obbligo del metro di distanza” l’oggetto della nostra riflessione, è la presa di coscienza del fatto che ognuno di noi sia chiamato a fare qualcosa di concreto per evitare la diffusione del contagio. E lo deve fare ora, non domani. 

Per questo riteniamo che lo smart working ci permetta di continuare le nostre relazioni con clienti e fornitori come abbiamo già fatto in molte altre occasioni, lavorando spesso fuori sede. Questo per noi è il comportamento più consono e indicato alla situazione di emergenza che stiamo vivendo. Rispettiamo e seguiamo le regole che ci vengono date, accettandole con profondo senso di responsabilità e senza lasciarci sopraffare da quel meccanismo di autogiustificazione che vorrebbe suggerire o proporre altro da quanto stabilito, come sarebbe nel nostro DNA di popolo più creativo del mondo. 

Amiamo ripetere questa considerazione che offre la sintesi della nostra riflessione Un uccello posato su un ramo non ha mai paura che il ramo si rompa, perché la sua fiducia non è nel ramo, ma nelle sue ali

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